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Due appunti di fine anno

23 novembre 2009. Va in archivio anche la 14° edizione del Giro Ciclistico Pesche Nettarine di Romagna. Quanti corridori hanno indossato il numero dorsale in questi anni, quanti professionisti si sono affermati, quanti uomini sono cresciuti. Questa corsa continua ad esprimere le qualità migliori della Romagna, terra in cui è nata e si ripete con la cadenza delle feste. L’entusiasmo, la passione per il ciclismo, la calorosa accoglienza che qui non manca mai. Il Giro Ciclistico Pesche Nettarine di Romagna si avvicina alla maggiore età e lo fa con la carica dei primi giorni, crescendo ogni anno e facendo crescere, sulla base di sani valori di sport e di collaborazione, ragazzi che alla vita «facile» dei ventenni preferiscono ore di sudore e di fatica sul sellino. Ragazzi che pedalano in gruppo rincorrendo il sogno del professionismo, come molti dei loro predecessori che dal «Nettarine» hanno spiccato il volo verso brillanti carriere. I migliori dell’ultima edizione ci stanno già provando. Ad esempio il vincitore della 14° edizione del Giro delle Pesche Nettarine, Damiano Caruso, che avevamo lasciato lo scorso 31 maggio a Faenza con la maglia verde di leader della classifica a coprire quella di campione italiano degli Under 23, ora professionista con la De Rosa Stac Plastic, nuovo nome del Team Lpr. Ma anche il secondo classificato, Adriano Malori, che al «Nettarine» vestiva la maglia di campione del Mondo a cronometro e ora è nella massima categoria con la prestigiosa casacca della Lampre. Gli stessi colori che difenderà il giovane Alfredo Balloni, terzo al «Nettarine» prima di laurearsi campione italiano a cronometro a Imola a giugno. Per non parlare di Stefano Pirazzi, quinto classificato al «Nettarine» e già portacolori della Colnago-Navigare nel 2010. Tra i primi cinque in classifica nell’ultima edizione, ben quattro sono già divenuti professionisti. E chi ancora non lo è, come Tomas Alberio, non è meno talentuoso: è già stato campione europeo su pista. Anche i vincitori di tappa stanno già spiccando il volo: detto di Malori e Caruso, vincitori della prima e dell’ultima frazione, è già professionista anche Stefano Borchi, vincitore della terza tappa, mentre Matteo Rabottini, dopo aver vinto la quarta frazione a Imola, a giugno è diventato campione italiano Under 23, di nuovo a Imola, ricalcando i chilometri finali della tappa del «Nettarine». Ci sono tante storie belle dietro ogni protagonista della corsa e, purtroppo, profondi dispiaceri. E addolora che il vincitore della seconda tappa, il diciannovenne ucraino Oleksandr Shapoval, non possa più realizzare il sogno che l’aveva portato in Italia per via di una brutta caduta che l’11 agosto se l’è portato via. E’ a lui che va il più sentito ricordo di tutti gli appassionati di ciclismo.
Concludiamo con un ringraziamento ai collaboratori, spesso volontari, che hanno contribuito ad allestire questo piccolo e grande spettacolo romagnolo, agli amici della stampa e delle televisioni, che hanno dato il giusto risalto al «Nettarine», e al ciclismo. Grazie agli sponsor, che con il loro impegno hanno reso possibile un’altra positiva edizione della corsa. Il «Nettarine» è di tutti noi.
Arrivederci al prossimo anno.
Ufficio Stampa Giro Ciclistico Pesche Nettarine di Romagna
Massimo Marani