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tappa: Sassoleone - Imola |
27 maggio 2005. Chilometri
131.700 Ora di partenza 14.11 Numero di partenti 197. Non partono Alberto
Curtolo della Marchiol e Marco Salvoni del Gs Vitali. Prima del
via ufficiale la carovana ha osservato un minuto di silenzio a ricordo
di Pier Luigi Giovagnoli, l’agente della polizia stradale scomparso
nel 2003 quando prestava servizio al Nettarine. Evidentemente l’aria
emiliano romagnola fa bene al piccolo colombiano Miguel Angel Chavez
Rubiano che, dopo aver dominato la Coppa Varignana l’otto maggio
scorso, ha concesso il bis ad Imola nella seconda tappa del 10°
Giro Ciclistico Pesche Nettarine di Romagna, che ha portato la carovana
da Sassoleone ad Imola alla media dei 41.765. Il ventunenne colombiano
della Centri Calzatura, in Italia da pochi mesi in cerca di fortuna
nel mondo del ciclismo, ha dimostrato che anche negli anni 2000 il circuito
iridato dei Tre Monti, che laureò Vittorio Adorni nel 68, può
essere selettivo. Basta attaccare, attaccare ed attaccare ed i risultati
arrivano. Al primo passaggio sulla salita imolese, infatti, il suo compagno
di squadra Vanegas, italiano con origini colombiane, ha rotto gli indugi
transitando solitario al GPM. Batti e ribatti si arriva al secondo giro
durante il quale attacca Chavez, inseguito dalla coppia composta da
Vitaly Kondrut della Finauto e Moris Possoni dell’Unidelta. Più
indietro inseguono Maurizio Girardini della Zalf e Hubert Crys del Pedale
Larigiano. In discesa gli attaccanti si riuniscono e sono raggiunti
anche da Dario Cataldo della Bedogni, Simone Bruson della Podenzano,
Matteo Lasurdi della OTC Dors Pratesi e Jaramillo Edwin Carvajal della
Montegranaro. Il gruppetto di testa si dà battaglia e si fraziona
più volte ed il gruppo rientra. A meno venti chilometri dalla
conclusione un gruppo di 70 unità guida la corsa, ma un terzetto
rilancia e se ne va. Possoni, Krys e Kondrut viaggiano con 16 secondi
di vantaggio quando radio corsa annuncia l’arrivo in carovana
del presidente federale Di Rocco. In salita, invece, è segnalata
la presenza del cittì dei dilettanti Antonio Fusi. Mentre davanti
è grande battaglia fora il leader della classifica Ricci Bitti,
che rientra subito, ma spende energie preziose che gli mancheranno nel
finale. Nel corso dell’ultima ascesa del Monte Frassineto Chavez
Rubiano compie il suo capolavoro. Lascia sul posto i sette compagni
con i quali era uscito dal gruppo e rientra sui primi tre. Anche Adriano
Angeloni della Futura Team Matricardi prova ad agganciare i primi, ma
cede quando l’aggancio sembra completato. Il minuscolo colombiano
Chavez in salita è uno spettacolo, sembra scivolare sull’asfalto
senza toccarlo e la sua azione causa inizialmente il cedimento del corridore
della Finauto Kondrut, poi la resa degli altri. Radio corsa annuncia
Chavez Rubiano prima con cento metri di vantaggio, poi con 19 secondi
sulla coppia Krys – Possoni, secondi che difenderà fino
al traguardo di Piazza Gramsci ad Imola. Lo sprint per la piazza d’onore
è appannaggio di Krys, cronometrato a 21 secondi. Terzo è
Possoni a 22, quarto giunge Fabio Sabatini del Pedale Larigiano, che
regola il gruppo cronometrato a 32 secondi. Nel finale cede il leader
Ricci Bitti, che arriva 53° a 1 e 41 e perde la maglia verde Alegra
passata sulle spalle di Maxim Belkov della nazionale russa, ieri secondo
a Cesena. |